Marziale: “A Reggio la situazione dei migranti minori è drammatica”

REGGIO CALABRIA. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, accompagnato dal viceprefetto Francesco Campolo e dall’assessore ai servizi sociali del comune di Reggio Calabria, Lucia Nucera, si è recato in visita stamane allo “Scatolone”, centro emergenziale di accoglienza per minori stranieri non accompagnati a ridosso dello stadio “Granillo”. Ad attendere il Garante, il capitano Gianfranco Aricò, presidente dell’associazione nazionale Carabinieri, dedita all’assistenza dei ragazzi ricoverati nel centro. Marziale ha visitato la struttura ed a margine dell’incontro ha dichiarato: “La situazione è drammatica e questo lo si sa da sempre, ossia da quando al sindaco Falcomatà è stata chiesta la struttura con l’impegno che si sarebbe trattato di massimo tre giorni, che adesso sono diventati mesi. Tuttavia, – ha detto – sono testimone dell’impegno che il Comune sta mettendo quotidianamente, con il supporto meritorio del volontariato e in condizioni a dir poco difficili. La prefettura da tempo è impegnata ad individuare strutture sul territorio da adibire ad un più decoroso e degno ricovero, trovando però muri di gomma perché nella maggior parte dei comuni gli immigrati non è disposto ad accoglierli nessuno, e questo bisogna dirlo senza timore di smentita. Io stesso, nel settembre del 2016, ho tenuto una conferenza stampa denunciando questo atteggiamento. Il governatore Mario Oliverio sin dal primo istante del mio insediamento nel ruolo di Garante non fa che informarsi sulla situazione, andando anche oltre le competenze spettanti alla Regione. E questo è il quadro d’insieme di una situazione drammatica, che Giuseppe Falcomatà ha denunciato con un’intervista al quotidiano Repubblica, senza perifrasi”. “Mi chiedo – ha continuato Marziale – cosa possa spingere Giovanni Manoccio, delegato all’immigrazione del presidente Oliverio, a lasciarsi andare a dichiarazioni, su Rai3 Regione, tendenti a screditare l’operato, pieno di limiti, del Garante e degli enti preposti alla curatela di questi sventurati. Manoccio, con onestà intellettuale può dire se e quante volte mi rapporto con lui sulle soluzioni da intraprendere, pertanto trovo del tutto fuoriluogo il suo dire, come si dovesse giocare a scaricabarile. Qui – ha concluso il Garante – la situazione è drammatica e la responsabilità non è ascrivibile alla periferia, bensì all’Europa. Hanno un bel dire le autorità governative europee quando sollecitano ad accogliere le orde di umanità alla deriva, e sul piano morale sappiano che in Calabria facciamo scuola d’accoglienza e non abbiamo certo bisogno di stimoli. Il problema è che l’Europa deve fare di più, deve creare le condizioni per un’accoglienza all’altezza della dignità umana, cosa che oggi non esiste e se c’è qualcosa che è possibile fare nell’immediato è quella di non ‘invitare’ i comuni ad accogliere gli immigrati, ma a fare vere e proprie ‘ordinanze’, perché la diluizione potrebbe alleggerire la situazione e non di poco”.

 

 

 

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